Facebooktwitterredditpinterestlinkedinmail

Chi Siamo

La Caritas Diocesana , strumento ufficiale della Diocesi, è l'organismo Pastorale istituito dal Vescovo al fine di promuovere e coordinare, anche in collaborazione con altri organismi, iniziative caritative ed assistenziali in forme consone ai tempi e ai bisogni, in vista dello sviluppo integrale dell'uomo, della giustizia sociale e della pace, con particolare attenzione agli ultimi e con prevalente funzione pedagogica.

CARITAS PARROCCHIALE

Riflessione sull'identità della Caritas parrocchiale
La Caritas parrocchiale è l'organismo pastorale istituito per animare la parrocchia, con l'obiettivo di aiutare tutti a vivere la testimonianza, non solo come fatto privato, ma come esperienza comunitaria, costitutiva della Chiesa. L’idea stessa di Caritas parrocchiale esige, pertanto, una parrocchia "comunità di fede, preghiera e amore". Educare alla Carità in Comunità. Ogni parrocchia, che è volto della Chiesa, concretizza la propria missione attorno
  1. all’annuncio della parola
  2. alla celebrazione della grazia
  3. alla testimonianza dell’amore
È esperienza comune che ci siano, in parrocchia, una o più persone che affiancano il parroco nella cura e nella realizzazione di queste tre dimensioni.
Sono gli "operatori" pastorali, coloro che "fanno" (opera) concretamente qualcosa. Dopo il Concilio Vaticano II, la pastorale si arricchisce di una nuova figura: colui che "fa perché altri facciano", o meglio, "fa, per mettere altri nelle condizioni di fare". È "l'animatore pastorale".
La Caritas parrocchiale, presieduta dal parroco, è costituita da figure di questo tipo: un gruppo di persone (ma nelle piccole comunità può trattarsi anche di una sola persona) che aiuta il parroco sul piano dell'animazione alla testimonianza della carità più che su quello operativo di servizio ai poveri. L’obiettivo principale è partire da fatti concreti – bisogni, risorse, emergenze – e realizzare percorsi educativi finalizzati al cambiamento concreto negli stili di vita ordinari dei singoli e delle comunità/gruppi, in ambito ecclesiale e civile (animazione alla Carità).
L'esperienza e la riflessione avviata negli ultimi anni a livello nazionale, ma anche diocesano e decanale nostro,  portano a definire alcuni elementi cardine su cui fondare il lavoro, in modo particolare, con i giovani che non sono il futuro, ma il presente. Per questo è importante parlare oggi di Educare i giovani alla Carità nella Comunità!
la definizione dei destinatari/protagonisti del servizio di animazione: i poveri, la Chiesa e il territorio/mondo
  • la capacità di individuare, tra tutte le azioni possibili, quelle in grado di collegare emergenza e quotidianità, cioè di intervenire nell’immediato e portare ad un cambiamento nel futuro
  • la scelta di costruire e proporre percorsi educativi, in grado di incidere concretamente nella vita delle persone e delle comunità.
  • Per i giovani
  • il dono di sé: avere fede nelle proprie capacità, sapere spendere bene i doni che Dio ci ha dato, capire che la vita è bella non perché uno sa fare tutto, ma perché per fare tutto c’è bisogno di tutti;
  • l’incontro con gli altri: oggi non è scontato che l’incontro con gli altri sia positivo; mille timori favoriscono una grande chiusura; aiutiamoli ad avere con tutti un rapporto profondamente positivo, di fiducia, di apertura; le capacità dell’uno completano quelle dell’altro;
  • l’incontro con il mondo: il mondo che i nostri ragazzi incontrano spesso non è quello reale; il vero incontro con il mondo è fatto di incontri con situazioni dure, difficoltà, opinioni diverse; aiutiamoli a ragionare in termini universali e non individualistici;
  • l’incontro con il povero. Un mondo nuovo si crea partendo dagli ultimi, dai poveri, perché, come ci dice il Signore, loro saranno sempre con noi.
·         Lo stimolo, attraverso proposte facilmente realizzabili, ma allo stesso tempo sufficientemente creative (vendita di dolci, fiere, mercatini), dei ragazzi alla compartecipazione alla vita delle strutture che operano nel territorio parrocchiale (i ragazzi si sentono utili a qualcosa).
Educare i ragazzi alla carità significa allora avere fiducia nel mondo e nel futuro: in un futuro di pace e di giustizia, dove anche i diritti dei più deboli siano rispettati.
Il ragazzo in parrocchia non può essere posto davanti a tre momenti distinti: quello formativo (il catechismo), quello celebrativo (la messa domenicale), quello caritativo (la visita natalizia alla casa di riposo), ha bisogno di vedere un unico momento. Ascoltare, osservare, discernere: metodo per rinnovare l’agire pastorale, per dare qualità alle relazioni, facendole uscire dall’individualismo, dall’improvvisazione e dall’estemporaneità, dalla ripetitività, da una logica semplicemente di aiuto per renderle fortemente promozionale; un metodo di lavoro basato sull'ascolto, sull’osservazione e sul discernimento, finalizzato all’animazione
·         Il Metodo Pastorale Caritas è parte del percorso di Educare alla Carità Nella Comunità .
Quando si parla di ragazzi vorremmo sempre avere a che fare con degli “esseri perfetti”, per cui in parrocchia vanno bene quelli che sanno cantare e pregare, a scuola è bello quando tutti stanno seduti al loro posto a sentire la maestra, in famiglia sono figli modello quelli che non si staccano mai dai genitori…
Ma grazie a Dio le cose vanno diversamente: la voglia di crescere in fretta porta i ragazzi a uscire dagli schemi preconfezionati da noi adulti e a lanciarsi in avventure che a volte, purtroppo, hanno dei risvolti negativi, ma che quasi sempre permettono loro di essere in continua ricerca di cose nuove ed entusiasmanti. Affido al grande profeta Don Tonino Bello una lettera-preghiera ai giovani, che è per me , voi e tutti noi un vero inno all’educazione all’amore dei giovani.
Tanti auguri di gioia, tanti auguri di buona salute. Tanti auguri perché a voi ragazzi e ragazze fioriscano tutti i sogni. Tanti auguri perché nei vostri occhi ci sia sempre la trasparenza dei laghi e non si offuschino mai per le tristezze della vita che sempre ci sommergono. Vedrete come fra poco la fioritura della primavera spirituale inonderà il mondo, perché andiamo verso momenti splendidi della storia. Non andiamo verso la catastrofe, ricordatevelo. Quindi gioite! Il Signore vi renda felici nel cuore, le vostre amicizie siano sincere. Non barattate mai l’onestà con un pugno di lenticchie. Vorrei dirvi tante cose, soprattutto vorrei augurarvi la pace della sera, quella che possiamo sentire anche adesso, se noi recidessimo un po’ dei nostri impegni così vorticosi, delle nostre corse affannate.
Coraggio! Vogliate bene a Gesù Cristo, amate con tutto il cuore, prendete il Vangelo tra le mani, cercate di tradurre in pratica quello che Gesù vi dice con semplicità di spirito.
Poi amate i poveri. Amate i poveri perché è da loro che viene la salvezza. Non arricchitevi, è sempre perdente colui che vince al gioco della borsa.
Vi abbraccio, tutti, uno a uno e, vi vorrei dire, guardandovi negli occhi:
Ti voglio bene
.
Don Enzo Cozzolino
Direttore Caritas Napoli

CARITAS ITALIANA

La Caritas Italiana è l'organismo pastorale della Cei (Conferenza Episcopale Italiana) per la promozione della carità. Ha lo scopo cioè di promuovere «la testimonianza della carità nella comunità ecclesiale italiana, in forme consone ai tempi e ai bisogni, in vista dello sviluppo integrale dell'uomo, della giustizia sociale e della pace, con particolare attenzione agli ultimi e con prevalente funzione pedagogica» (art.1 dello Statuto).

È nata nel 1971, per volere di Paolo VI, nello spirito del rinnovamento avviato dal Concilio Vaticano II. Fondamentale il collegamento e confronto con le 220 Caritas diocesane, impegnate sul territorio nell'animazione della comunità ecclesiale e civile, e nella promozione di strumenti pastorali e servizi: Centri di ascolto, Osservatori delle povertà e delle risorse, Caritas parrocchiali, Centri di accoglienza, ecc.

I compiti

  • Collaborare con i Vescovi nel promuovere nelle Chiese particolari l'animazione della carità e il dovere di tradurla in interventi concreti;
  • curare il coordinamento delle iniziative e dei servizi di ispirazione cristiana;
  • indire, organizzare e coordinare interventi di emergenza in Italia e all'estero;
  • in collaborazione con altri organismi di ispirazione cristiana:
    - realizzare studi e ricerche sui bisogni per aiutare a scoprirne le cause;
    - promuovere il volontariato e favorire la formazione degli operatori pastorali della carità e del personale di ispirazione cristiana impegnato nei servizi sociali;
    - contribuire allo sviluppo umano e sociale dei paesi del Sud del mondo anche attraverso la sensibilizzazione dell'opinione pubblica.

Solidarietà a tutto mondo

Educazione alla pace e alla mondialità, dialogo, corresponsabilità sono anche le linee portanti degli impegni della Caritas nel mondo. Negli interventi internazionali vale il principio della sussidiarietà, nel senso di integrare gli sforzi che primariamente spettano a ciascuna Chiesa locale dei Paesi colpiti da calamità o in cammino verso lo sviluppo. Si cerca anche di creare le condizioni di intervento per le Caritas diocesane disponibili ai gemellaggi, preziosa occasione di reciprocità. Costante è il collegamento con le altre Caritas nazionali, direttamente e attraverso la "rete" di Caritas Internationalis, che raccoglie in federazione 162 organizzazioni. Ne riunisce 48, invece, Caritas Europa. Ci sono poi i microprogetti di sviluppo, di piccola entità ma significativi per l'autopromozione locale, proposti dalle stesse comunità del Sud del mondo e divulgati dalla Caritas. Sono finanziati da parrocchie, scuole, associazioni, famiglie che così entrano direttamente in contatto con chi riceve per uno scambio di valori.

 

in allegato un breve excursus storico della Caritas Italiana
PICCOLA STORIA CARITAS ITALIANA