Il 18 dicembre 2015 il Papa ha aperto la Porta Santa della Carità presso lOstello don Luigi Di Liegro e la Mensa San Giovanni Paolo II a Roma. Per la prima volta nella storia della Chiesa, la Porta Santa non si apre in una cattedrale, ma nel tempio vivo del Suo amore per noi, che tanto è più potente e si vede quando luomo lo fa passare per il suo cuore che si fa porta. E quando si dice carità, accoglienza, non si pronunciano parole vuote, ma si intrecciano mani, sguardi, cibo, coperte. Oltre ad essere un segno di grande attenzione verso i più disagiati, il gesto di Francesco spiega la parola Misericordia nel suo senso più profondo: è linvito che il Signore fa a ciascuno di noi a farsi porta dellattenzione, dellascolto, dell accoglienza e del servizio fatto col cuore tra le mani, verso chi di attenzione non ne ha o non ne ha ricevuto. Anche la Chiesa di Napoli apre la Porta Santa della Carità al Binario della Solidarietà (Via Taddeo da Sessa 93 Napoli) Sabato 20 Febbraio 2016 alle ore 17.00, guidati dal Nostro Cardinale Arcivescovo che presiede nella Carità. Il Binario che è il luogo dove la città diventa chiesa, cioè, insieme ospiti, operatori e volontari dei servizi Caritas trasformano la fame in preghiera, la solitudine in ringraziamento. Mettono insieme diversi tipi di solitudine e di fame: chi ha il cuore martoriato trova ristoro; chi ha perso il proprio cuore nelle comodità, lo ritrova, inizia a farlo funzionare.Da anni la Chiesa di Napoli è una chiesa in uscita. Essa si è posta lobiettivo di affrontare il degrado, ridurlo, combatterlo. Già nella lettera pastorale del 2014 il Card. Sepe ha stigmatizzato la piaga più temibile della Città di Napoli: limmobilismo, la tentazione della rassegnazione e del fatalismo: Dio non abita più qui. La Chiesa Napoletana, cioè lunione, la collaborazione, la comunione, la preghiera attiva, che è l’ insieme di clero e fedeli ha avuto un riferimento centrale: Benedizione/Condivisione; dono/nutrimento; dignità/verità/libertà. E la Chiesa lo ha fatto e promosso in tanti modi, con le mense, gli oratori, i dormitori, con la musica, l ascolto, ma soprattutto con la speranza irriducibile di continuare ad educare alla dignità e allincontro e soprattutto, come dice il Nostro Cardinale Arcivescovo a non farci rubare la Speranza!Il Papa ha detto: se tu vuoi trovare Dio, cercalo nellumiltà, nella povertà, dove Lui è nascosto, nei bisognosi, nei più bisognosi: nei malati, negli affamati, nei carcerati. Dio ha detto il Papa viene a salvarci e non sceglie una grande città e un grande impero, non una principessa come madre, non un palazzo di lusso». Ha scelto «il rifiuto», perché Giuseppe e Maria «erano fidanzati» e quando Maria rimase incinta, Giuseppe e Maria fecero tutto «di nascosto, anche contro la calunnia», con umiltà.
Alla fine Dio non dirà: tu vieni con me perché hai fatto tante belle offerte alla Chiesa, sei un benefattore, vieni al cielo. No, lentrata al cielo non si paga con i soldi! Non dirà: tu sei molto importante, hai studiato tanto, hai avuto tante onorificenze. No, le onorificenze non aprono la porta del cielo. Cosa ci dirà Gesù per aprire la porta del cielo? Ero affamato e mi hai dato da mangiare, ero senza tetto e mi hai dato una casa, ero ammalato e sei venuto a visitarmi, ero in carcere e sei venuto a trovarmi. Gesù è nellumiltà. Lamore di Gesù è grande. Gesù dice di più: i più peccatori, se si pentono ci precederanno nel cielo. Lasciati abbracciare dalla sua carezza di Padre, dalla Sua misericordia, dal Suo perdono. Questa è la Carità. Solo così, quando anche noi ci riconosciamo bisognosi, a pezzi, ci avviciniamo a quelli che soffrono, quelli scartati dalla società, allora là è Gesù. Questa Porta, che è la Porta della Carità, la porta dove sono assistiti tanti scartati, ci faccia capire che anche sarebbe bello che ognuno di noi si sentisse scartato e sentisse il bisogno dellaiuto di Dio. Senza di voi non è possibile incontro: si impara solo dal nuovo, dallaltro. Senza il bambino di cui prenderti cura non impari ad essere genitore; senza il maestro non impari a cantare, a leggere, a lavorare; senza lamato non scopri lamore. Da voi stranieri, che venite da lontano o che tornate da tanta fatica, questa città sta imparando chi vorrebbe essere, sta scoprendo di nuovo che ce la può fare a non farsi dominare da sete di potere e danaro.La Caritas Diocesana di Napoli si propone di accogliere pellegrini, come singoli o in gruppo, che vogliono vivere il passaggio della Porta Santa della Carità come occasione profonda di conversione, condivisione e servizio. Il passaggio attraverso la Porta Santa della Carità presso il Binario della Solidarietà è quindi parte di un percorso che chiediamo ai pellegrini di preparare insieme ad ospiti, operatori e volontari dei servizi Caritas. MODALITA’ DI ACCESSO:Tutte le richieste devono pervenire ad ufficiocaritas@www.chiesadinapoli.it tramite scheda di prenotazione in allegato
Laccesso è esclusivamente su prenotazione, con la compilazione della scheda di prenotazione disponibile on line in ogni sua parte. La prenotazione sarà confermata successivamente dalla Segreteria della Caritas Diocesana. Per informazioniE-mail: ufficiocaritas@www.chiesadinapoli.itTel. 0815574264-65Segui gli aggiornamenti sul sito www.caritas.na.it